1786 12 14 REQUENO BODONI

Sommario

14 dicembre 1786.

Da Vicente Requeno y Vives [Bologna] a Giambattista Bodoni [Parma].

Allarmato dal ritardo della stampa del suo libro, Requeno chiede al tipografo le cause, avendo saputo della diceria che il ritardo è dovuto alla bassa qualità del suo originale. Non crede che questa sia la vera causa, sulla quale lo interpella direttamente ed in confidenza.

Transcrizione

Illustrissimo Signor Signor Padrone Colendissimo,

Il Signor Giuseppe Molini, incaricato delle spese della ristampa de’ miei Saggi, m’ha comunicata una risposta, venuta dalla Real Stamperia, sopra il manoscritto della mia opera poco a me onorevole, e, come credo, poco fondata nel vero. Conoscitore dell’ottimo carattere personale di Vostra Signoria Illustrissima, Presidente de’ Reali Torchi, m’indirizzo a Lei per essere amichevolmente informato nona della genuina ragione del passatob ritardo, ma delle insorte dificoltà per la continuazione della ristampa senza che nessuno, peròc, de’ suoi dipendenti sappia quello che fra noi passa, perché non ricevano dispiacere

Io sono stato un’anno intiero aspettando vedere onorato co’ be’ Suoi torchi  il primo tomo de’ miei Saggi, di cui non ho ricevuti fin’ora che dieci fogli, ne so che altri di più sieno stati stampati. In questo frattempo, alle ripetute mie istanze il compitissimod Signor Ministro Handwerg mi ha fatte iterate promesse che subito, che prestissimo si sbrigherebbe il mio lavoro. Ultimamente mi scrisse che si metteva in ordine un’altro torchio per afretare la mia ristampa, che mandassi el 2º. tomo. Benché con qualche mia dificoltà, lo mandai immediatamente per non essere colpevole nel ritardo. Quando appena ricevuto, mi si fa sapere, per mezzo del signor Molini, che non si può andare avanti, perché il manoscritto è scorretissimo, onde invece di risultarmi onore da’ Suoi torchi, spargendosi queste voci, posso temere a ragione qualche discredito, pretestandosi dopo mille altre ragioni, delle quali non mi sono curato, l’ultima disonorante della scorrezione del manoscritto. In qual genere è esso scorretissimo? Ognuno dirà quello che più gli piaccia del mio poco o molto sapere.

Quindi La prego d’amico Suo a volermi palesare la vera ragione delle insorte dificoltà, non credendo io sussistente la scorrezione assai grande del mio scritto, per essere stato riveduto e corretto da più d’una persona istruita. Il primo tomo del manoscritto è d’un ottimo carattere. Forse il copista spagnuolo avrà comesso qualche ligerissimo sbaglio d’ortografia italiana, ma un buon correttore s’avede subito. Lavorandosi ancora in esso, non mi si può rinfacciare ne si può prettestare lo scorrettisimo del manoscritto.

L’ultimo quinterno del primo tomo è di mio pugno, l’unico che io non feci esaminare qui, per essersi di ciò incaricato il Signor Canonico Turriani, che lo portò in Parma.

Tutto il 2º. tomo è stato con aggio riveduto e corretto da peritissimo signor italiano. È vero che non è così bello ile carattere, come quello del 1º tomo; è vero che ha delle cancellature; ma è assai leggibile, e le cancellature hanno chiari i segni delle chiamate. So dei manoscritti che capitano ogni giorno alla stamperie infinitamente più difficili del mio.

Contuttocciò, se insorge qualche dificoltà che possa ritardare i lavori, la prego in 2º luogo ad ordinare che mi si mandino i fogli manoscritti più scuri per lo straordinario di Spagna, diretti a Sua Eccellenza il Signor Don Giuseppe Pignatelli, che io li rimanderò presto in buon carattere.

La prego inoltre, ricevuta questa mia, a raccogliere il manoscritto del 2º tomo, ed ad averlo sotto chiave, finché non sia necessario darlo a’ revisori ordinari o a’ torchi, singolarmente il Saggio storico critico dell’antico nitro, argomento nuovo e di cui potrebbe qualcuno, andando quellof per le mani di tutti, prevalersene e prevenirmi. L’istoria letteraria è piena di simili accidenti.

Ultimamente, La raccomando il mio decoro in questa ristampa. Le lodi che m’hanno fatte tutti i cavalieri amici del suo invidiabile carattere personale me La fanno stimare ed amare e mi promettono che Vostra Signoria Illustrissima si farà conto e darà un esito conveniente alle mie bramme.

Intanto ho l’onore di protestarmi pieno di sincerità e di buon cuor di Vostra Signoria Illustrissima divotissimo e attentissimo servitore,

Vincenzo Requeno.

Bologna 14 decembre 1786.

Illustrissimo Signor Bodoni, mio Padrone Stimatissimo. 


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Note al testo

Dati documentali e bibliografici

  • Ubicazione

    Parma, Biblioteca Palatina, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 52.

  • Descrizione

    Bifoglio di 253 × 185 mm. Lettera autografa.

  • Edizione

    Pedro M. Cátedra

  • Altra bibliografia citata Requeno 1787;
  • Citazione
    Lettera da Vicente Requeno y Vives a Giambattista Bodoni del 1786-12-14, ed. Pedro M. Cátedra, nella Biblioteca Bodoni [<https://bibliotecabodoni.net/it/lettera/1786-12-14-requeno-bodoni?id=83> Richiesta: 25/mar/2023].
    Cita questo documento

Note

A questa lettera risponderà Bodoni qualche giorno dopo.

Scannerizzazioni degli originali

Prendere visione del documento originale nella teca della Biblioteca Palatina.